“Le nostre anime di notte” – Kent Haruf

Questa settimana ho scelto una storia molto particolare, è un libro piccino e semplice da leggere, ma la storia è davvero molto delicata.

Non trovo facilmente altre parole per descriverlo perché ho l’impressione che qualsiasi cosa lo appesantirebbe, non è facile raccontare una storia particolare come questa, piena di sensibilità e anche complessità, ma in modo molto dolce senza essere stucchevole.

L’ho scelto perché pensando un pò ai libri di cui avrei voluto parlare iniziavo a sentire l’arrivo delle storie natalizie, perciò ho cercato di concentrarmi: quali sono le storie che mi sanno di novembre?

Ma non un novembre depresso, un novembre bello, di quiete, primi freddi, raccoglimento in casa con bicchiere di vino e castagne, il cane che sonnecchia, roba al forno e tisane.

Non fate caso alla foto della copertina, la mia è l’edizione in lingua originale, che tra parentesi è affrontabilissima, ma è un libro che merita di essere proprio gustato quindi vi consiglio comunque di leggerlo in italiano anche perché la semplicità del linguaggio in questo caso risalta molto e si addice al romanzo.

Parla di due vicini di casa, anziani e rimasti soli (niente excursus su tristi vicende passate), non si conoscono bene, ma la protagonista decide di chiamare il suo vicino e fargli una proposta molto semplice: vedersi la notte e non in quel senso.

Emerge il bisogno e il desiderio di avere una presenza, qualcuno con cui parlare, con cui dividere degli spazi, qualcuno che ogni tanto incroci per casa, con cui puoi mangiare insieme.

E questo semplice e delicato bisogno si scontra con l’incomprensione e con la malizia dell’esterno, incapace di quella profondità.
Davvero consigliassimo! Ecco i dati dell’edizione italiana: